E’ incredibile quanto potere abbiamo fra le mani e spesso non sappiamo di possederlo. Siamo noi, con i nostri comportamenti, i nostri consumi, le nostre scelte e stili di vita a orientare le strategie di aziende, banche e perché no, partiti politici. “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, articolo 1 della nostra bella Costituzione.
Siamo un popolo sovrano e riusciremmo ad esercitare realmente questo potere se solo riuscissimo ad esserne consapevoli. Se i nostri consumi, i nostri acquisti, il nostro modo di gestire il denaro fosse davvero frutto di una consapevole responsabilità sociale e ambientale, riusciremmo a condizionare il comportamento delle imprese, la nostra rappresentanza politica e di conseguenza le decisioni dei partiti. Riusciremmo a cambiare l’Italia!
Le aziende temono il mercato, come i politici il giudizio degli elettori. Ma le scelte economiche e politiche spettano a noi, alle nostre opzioni e abitudini. Se un consistente numero di consumatori iniziasse a preferire prodotti di qualità, magari italiani, i cui produttori rispettano i lavoratori e l’ambiente, costringeremmo tutte le aziende ad allinearsi a standards più rispettosi della vita di tutti, pur di non perdere quote di mercato.
Se solo riuscissimo ad uscire dalle logiche clientelari nostre e di certi politici ed iniziassimo a pretendere politiche serie a favore di tutti, costringeremmo i partiti a coniugare l’etica con la politica a totale vantaggio per il Paese. La prassi politica non deve essere necessariamente una lotta per la conquista del potere, cinica e spietata. Se fosse così sarebbe agghiacciante. L’elettorato deve sapere che prendere le distanze da queste logiche, significa imporre nuovi paradigmi politici per tutti i partiti.
Stessa cosa per le aziende. Aggredire il mercato, conquistandone fette importanti, esclusivamente per ottenere profitti a qualsiasi costo, significa letteralmente bruciare l’intero sistema economico fatto di gente che lavora, di rispetto del territorio e dell’ambiente. Le scelte dei consumatori possono davvero fare la differenza, iniziando col preferire prodotti italiani, di qualità, sganciati dagli interessi della grande distribuzione.
Una nuova etica è possibile! La vera rivoluzione è culturale e parte da noi. Solo se opereremo scelte responsabili e consapevoli, riusciremo a ridare senso a un sistema valoriale capace di riportare al centro dell’economia e della politica l’uomo e i suoi bisogni.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it