Bisogna provare per credere alle cose che spesso vengono raccontate, ma alle quali spesso non si crede. Ebbene, guai se vi capita di avere bisogno di recarvi per una urgenza al pronto soccorso del Policlinico di Bari, specie se in una giornata di fine settimana oppure serale, ma anche festiva. Ci si sente soli, smarriti appena si entra in ospedale per recarsi al pronto soccorso specialmente di sera; strade rotte con percorsi di guerra, scarsa segnaletica, illuminazione a tratti abbondante ,ad altri carente, e quando finalmente con non poche difficoltà si giunge al pronto soccorso, c’è un tale che urla indicando dove bisogna rivolgersi per essere soccorsi e la solita lista di attesa dopo aver rappresentato il proprio stato di bisogno. Entrati finalmente nella stanza dove si ricevono le cure, ci si rende conto delle condizioni in cui medici e paramedici sono costretti a lavorare come in trincea. Sedie rotte,, separè molto precario, difficoltà operative.Dopo aver ricevuto il primo soccorso si viene indirizzati a seconda delle patologie ad ulteriori reparti attraverso lunghi corridoi anche li con segnaletica quasi assente. Raccontare il resto è superfluo, ma tornando al pronto soccorso dopo una serie di altre visite ho chiesto ad uno dei medici presenti: Ma il vostro direttore generale è mai venuto quì senza preavviso? Per risposta , come prevedevo ho notato un sorriso che voleva significare una bestemmia certamente; ho capito e sono andato via ripromettendomi di esternare il mio reiterato rammarico al presidente della Giunta Regionale Vendola che va in giro vendendo fumo e millantando una eccellenza nella sanità che è solo nella sua filosofia. Se avessi avuto ancora qualche possibilità di poter incidere su certe decisioni, avrei chiesto le immediate dimissioni del direttore generale per omissione di quelli che sono i suoi principali doveri, e cioè quello di rendersi conto di quello che accade realmente nel grande nosocomio che dirige.Dimenticavo una chicca: quando si ricevono le prime cure al pronto soccorso e si viene condotti ad ulteriori accertamenti, c’è l’obbligo di essere condotti in carrozzella. Ho fatto le foto della carrozzella a tre ruote, e la manderemo in regalo al presidente della Giunta Regionale.
Lucio Marengo