Se ne sentiva l’esigenza già da molto tempo, di un film horror che abbandonasse gli attuali canoni del genere (torture e sangue mostrati senza stile e ritegno!), per volgersi indietro a guardare i classici del brivido che, pur invecchiando, sono ancora in grado di far accapponare la pelle.
È curioso, poi, notare che sia proprio un giovane regista come James Wan (che con Saw – L’enigmista aveva inaugurato il restyling del cinema d’orrore in chiave sadica) ad attuare questa tanto attesa riscoperta del classicismo.
Cigolii, scricchiolii e funesti presagi, insieme a fenomeni soprannaturali di poltergeist, infestazione e possessione, sono gli ingredienti alla base di L’evocazione – The conjuring, un horror che ha tutte le caratteristiche per entrare nell’album dei classici. Per di più, il film è ricoperto dall’aura che rende tutto più accattivante e fascinoso, data da queste semplici cinque parole: “ispirato a una storia vera”.
La pellicola, infatti, racconta dei coniugi Warren, una coppia americana di esorcisti laici realmente esistiti, alle prese con il caso più inquietante (“e mai rivelato finora!” come tiene a specificare il trailer) che, nella loro attività di demonologi, hanno affrontato. Un’entità oscura si manifesta concretamente in un vecchio casale del New England, in cui si è trasferita la famiglia Perron, composta da Carolyn, Roger e dalle loro cinque figlie.
Rumori notturni, odore di carne putrefatta, strani risolini provenienti dalla buia cantina, insieme ai più terrificanti lividi e inspiegabili ustioni che compaiono sul corpo di Carolyn, tolgono il sonno all’intera famiglia. La vicenda, accaduta realmente nel 1971, viene subito presa in esame dai Warren che, con la loro attrezzatura da investigatori del paranormale, si precipitano per fare le consuete indagini preliminari e avviare le pratiche esorcistiche.
L’intelligenza del regista è stata, essenzialmente, quella di aver saputo dosare il tratto documentaristico della storia, senza cadere nel mockumentary stile Paranormal Activity o ESP – Fenomeni paranormali. L’evocazione, infatti, si rifà a pellicole come Entity e Poltergeist, strizzando l’occhio a classici come L’esorcista e Amtyville Horror.
Il terrore, dunque, si fa palpabile, grazie anche a un ottimo supporto di effetti sonori che, con suoni grevi e note tetre, danno il giusto abito musicale alla Paura.
È naturale lo scetticismo davanti a film che raccontano fatti del genere ma, rivolgendomi agli spettatori più scettici, voglio concludere citando il seguente aforisma di Stephen King, il Re del Brivido: “L’essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia”.
Trailer su https://www.youtube.com/watch?v=qmSkwjZkQ3c
Giovanni Boccuzzi