Nonostante il diniego espresso dal Presidente della Regione Sicilia Crocetta i lavori per il Muos a Niscemi proseguono, causando le proteste degli abitanti.
A tale proposito ha rilasciato un comunicato anche il Senatore Antonio d’Alì, rieletto per il PdL alle ultime consultazioni nazionali, affermando la necessità di misurare accuratamente i livelli delle emissioni, per verificare se possono danneggiare la salute. Il Muos, infatti, è un sistema di telecomunicazione satellitare ad alta frequenza e consente di gestire le trasmissioni in tutto il pianeta; gli altri siti dove è presente sono l’Australia, le Hawaii e la Virginia, dunque quello di Niscemi è il quarto.
Oltretutto la distanza dal centro abitato è di soli 7 km circa, quindi esiste il rischio di un notevole impatto elettromagnetico ma al momento non ci sono certezze al riguardo. Tuttavia lo stop della Regione non ha bloccato i lavori e la popolazione di Niscemi, riunita nei comitati civici, ha presentato un esposto alla procura di Caltagirone contro i responsabili della base militare americana che sta installando il Muos. Va ricordato che l’accordo con il governo Usa va rispettato e il Senatore d’Alì chiede che si faccia chiarezza senza danneggiare le relazioni diplomatiche con gli americani.
Inoltre in questa vicenda entra in gioco anche l’ecosistema della sughereta di Niscemi, che va assolutamente tutelato, e la qualità dei prodotti agricoli del territorio; in genere simili impianti sono costruiti in aree desertiche proprio per evitare problemi agli abitanti. Proprio in riferimento al Muos Crocetta decise di rimuovere dall’incarico di assessore il professor Zichichi perché si era espresso favorevolmente all’installazione delle antenne. La questione diventa scottante, cosa accadrà nelle prossime settimane?